Sostenibilità, il lato positivo degli scarti
2 Novembre 2016
L’economia circolare garantirà da qui al 2030 nell’Unione europea, se applicata, il 30% di riduzione dell’uso delle risorse non rinnovabili e, di conseguenza, la diminuzione del 50% delle emissioni di CO2. Ai benefici ambientali si affiancheranno anche una serie di vantaggi sociali ed economici, come l’aumento dell’1% del Pil e 2 milioni di posti di lavoro in più. Per sostenere la diffusione di questo modello economico fondato sulla possibilità di rimettere in circuito il già utilizzato, la Commissione europea ha adottato lo scorso 2 dicembre un articolato pacchetto di misure finalizzate a ridurre i rifiuti urbani, industriali e pericolosi, così come ha previsto bandi di finanziamento per oltre 650 milioni provenienti dal programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 e per 5,5 miliardi dai fondi strutturali.
DALLE MATERIA PRIME
Si parlerà anche di questi bandi, di come le aziende e le università italiane possono allearsi per vincerli, nel corso della ventesima edizione di Ecomondo, alla fiera di Rimini dall’8 all’11 novembre.
Spiega Fabio Fava, professore dell’Università di Bologna e presidente del Comitato tecnico scientifico di Ecomondo: «L’efficienza nel processare le materie prime nell’ambito della produzione è oggi una strada obbligata per il nostro sistema imprenditoriale. I rifiuti biologici e industriali devono essere raccolti e valorizzati, e non più trattati come materiale da accumulare ma come nuova materia prima da utilizzare in altre filiere».
ACQUE E AGRICOLTURA
L’applicazione dei principi dell’economia circolare riguarda mondi differenti, dalle città alle acque, dalle industrie all’agricoltura.
«Si pensi al tema delle aree dismesse, sino qualche anno fa oggetto di operazioni solo di bonifica ambientale finanziate con soldi pubblici. La bonifica delle aree dismesse oggi non può che essere connessa alla sua futura rivalorizzazione e, dunque, alla pianificazione di un ritorno economico. Un problema attuale, considerando che in Italia il 3% della superficie è composta da suoli inquinati».
A Ecomondo anche quest’anno si parlerà di rifiuti, ma anche del settore idrico, grazie al Global Water Expo, l’area dedicata alle tecnologie di gestione del ciclo integrato delle acque reflue e meteoriche, realizzata in collaborazione con Utilitaria, l’associazione delle utilities . «Quello idrico è un settore sul quale si punterà sempre più, attraverso alleanze strategiche con organismi e piattaforme internazionali, nell’ottica di portare in fiera tecnologie innovative mondiali riguardanti l’industria idrica», conferma il direttore Fiere Italia Patrizia Cecchi.
LE RINNOVABILI
Negli stessi giorni di Ecomondo la città romagnola ospiterà la decima edizione di Key Energy, il salone delle energie rinnovabili.
Grazie a un accordo pluriennale sottoscritto di recente con Enea, l’ente che dal 2008 è agenzia nazionale per l’efficienza energetica, si terranno incontri e dibattiti per far conoscere e alimentare una maggiore consapevolezza tra gli imprenditori sul tema della riduzione efficiente dei consumi energetici.
La manifestazione ospiterà anche quest’anno Key Wind, il salone dell’energia del vento, organizzato in partnership con Anev; H2R — Mobility for Sustainability, spazio dedicato alla mobilità sostenibile che vedrà la partecipazione di diversi marchi automobilistici; Condominio Eco, l’evento nazionale sulle soluzioni di efficientamento energetico in ambito residenziale; Città Sostenibile, con un focus sulle soluzioni, tecnologie e progetti che consentono di migliorare la qualità della vita dei cittadini e favorire lo sviluppo dei territori in chiave sostenibile; e, infine, novità dell’edizione 2016, Key Energy Storage, spazio dedicato alle tecnologie e ai sistemi di accumulo delle energie rinnovabili.
Gli organizzatori puntano a raggiungere i risultati dell’edizione 2015, quando ad Ecomondo fecero visita più di 100 mila visitatori professionali, dei quali 11 mila dall’estero e di cui 500 buyer stranieri.
«A Rimini saranno presenti delegazioni di buyer esteri altamente profilate e qualificate», commenta Lorenzo Cagnoni, presidente della fiera di Rimini.
La manifestazione è sempre più internazionale, anche grazie al lavoro di promozione svolto negli ultimi mesi: un road show di 32 appuntamenti nel corso dei quali la fiera di Rimini ha portate le imprese italiane e il loro know how in giro per il mondo.
[corriere.it]