Per il presidente del Consorzio, Tommaso Campanile “gli oli vegetali esausti rappresentano una enorme risorsa se oggetto di pratiche di recupero corrette, consapevoli e costruttive. È un dovere prioritario procedere a costruire intorno a questa tematica una coscienza collettiva improntata ai principi della salvaguardia ambientale che inizia, in prima battuta, con la sottrazione di questo rifiuto a pericolose pratiche di dismissione incontrollata per arrivare ad una riconversione in biodiesel, con conseguenze positive in termini di emissioni di gas serra”.Secondo il Conoe, dal punto di vista ambientale, una raccolta prevista di 200/230.000 tonnellate di olio esausto sulle 260.000 prodotte ogni anno e destinate quasi integralmente alla produzione di biodiesel per autotrazione, porterebbe a una riduzione delle emissioni di CO2 pari a 790mila tonnellate/anno. Un valore equivalente alle emissioni di 253mila automobili per una percorrenza media annuale di 20.000 Km. Inoltre, si otterrebbe un risparmio nei consumi di H2O pari a 282mila m3/anno, paragonabile al consumo medio giornaliero di oltre un milione di cittadini italiani.
[fonte: Adnkrons]