La Terra? Si salva in cucina. In occasione dell’Earth Day (celebrato il 22 aprile) ecco un decalogo per comportarsi in modo sostenibile anche dietro ai fornelli.
1. Cucinare gli avanzi
Un tempo lo si faceva per necessità: dalle croste del pane ai gambi dei carciofi, le nonne riutilizzavano tutto. Oggi la necessità di non buttare il cibo è tornata, non solo dal punto di vista economico (per risparmiare) ma anche da quello ambientale. Gran parte dell’inquinamento alimentare, infatti, deriva dagli sprechi, cioè dai prodotti che finiscono in discarica perché non vengono consumati. Oggi il tema è così importante da essere diventato quasi glamour: tantissimi chef propongono ricette con gli avanzi. E progetti come Favela Organica, ideato dall’ex casalinga brasiliana Regina Tchelly, sono arrivati addirittura in Vaticano su chiamata di Papa Francesco (che ha voluto Regina come insegnante di un corso anti sprechi nelle cucine della Santa Sede).
2. Frequentare i mercati agricoli
I mercati in cui i produttori portano direttamente davanti ai consumatori i frutti delle loro coltivazioni sono il modo migliore per acquistare frutta, verdura, carne e latticini freschi e a filiera corta. In questo modo si abbattono anche le emissioni di anidride carbonica collegate al trasporto dei prodotti.
Comprare prodotti di stagione
Ritornare al consumo di prodotti stagionali garantisce un’alimentazione ricca di principi nutritivi, ma ha anche un grande impatto sull’ambiente: evitare l’acquisto di alimenti importati riduce l’inquinamento dovuto ai trasporti e disboscamento di moltissime foreste che vengono distrutte per lasciar spazio alle coltivazioni.
4. Evitare prodotti con troppi imballaggi
Ogni italiano produce all’anno quasi 600 chili di rifiuti, il 40% dei quali è costituito da imballaggi. I prodotti avvolti da strati di plastica, cartone, polistirolo e pellicola inquinano molto. Meglio privilegiare i prodotti alla spina, ormai in vendita in moltissimi supermercati: dal latte all’acqua, dal detersivo alla pasta, dal vino al riso. Si acquista riciclando lo stesso contenitore.
5. Buttarsi sul compostaggio
E’ una tecnica molto utile per riciclare i rifiuti organici e avere in casa il proprio orticello. Sembra complicato, in realtà con poche regole si può «compostare» facilmente e ridurre del 25 per cento la produzione di rifiuti casalinghi. Per compostare basta prendere un vecchio cestino o acquistare una compostiera da un rivenditore di articoli per il giardinaggio. Si riempie il contenitore con una miscela bilanciata di «verde» (scarti di frutta e verdura, fondi di caffè, foglie, erba, bustine usate di té) e «marrone» (piante morte, erbacce, fieno, foglie morte, paglia, segatura). Si aggiunge acqua e si aspetta. Mescolando una volta alla settimana , dopo un mese dovreste ottenere un terriccio marrone scuro che potete usare sul balcone o nell’orto per far crescere piante, frutta e verdura. Consigli: non mettete mai nel compost carne, grasso, olio di pesce, pollame, latticini, erbacce invasive, bisognini dei vostri animali, plastica, fibre sintetiche, piante malate.
(Fonte: Corriere della Sera)