Dalle arance ai tessuti: Orange Fiber, idea italiana per una moda sostenibile (E COMPOSTABILE)
24 Luglio 2019
Trasformare gli scarti agrumicoli in filati morbidi e profumati: è questa la sfida di Orange Fiber, l’azienda siciliana che mira a far incontrare il mondo della moda con quello della sostenibilità ambientale.
Da rifiuti a filati
Secondo le stime, il 25% della produzione italiana di arance non trova spazio sul mercato: ciò significa che 300mila tonnellate di scarti agrumicoli devono essere smaltiti. Da qui l’idea di dare loro nuova vita, trasformandoli in qualcosa di nuovo
«Creiamo tessuti di alta qualità per il comparto moda lusso utilizzando le centinaia di migliaia di tonnellate di sottoprodotto che l’industria di trasformazione agrumicola produce ogni anno e che altrimenti andrebbero smaltite, con dei costi per l’industria del succo di agrumi e per l’ambiente – spiega l’azienda siciliana –. Il nostro esclusivo tessuto viene realizzato a partire dal pastazzo d’agrumi, ossia quel residuo umido che resta al termine della produzione industriale di succo di agrumi e che non può più essere utilizzato, ma solo gettato via come un rifiuto».
Le fibre, sottoposte a una speciale lavorazione, vengono trasformate in morbidi filati dall’aspetto serico.
Tessuto biodegradabile
Orange Fiber è un tessuto biodegradabile e, al momento, è in grado di sopportare 40 cicli di lavaggio.
«Il capo prodotto con tessuto Orange Fiber, una volta messo, usato e fatto il suo corso utile, attraverso un apposito processo di compostaggio, è capace di tornare alle sue origini, ovvero decomporsi».
Nonostante derivino dagli agrumi, i filati non sono né arancioni né profumati.
«Ma abbiamo già investito in ricerca e sviluppo per l’implementazione di una metodologia per arricchirlo con delle fragranze fresche» aggiunge l’azienda.
Inoltre, sebbene derivi dalle arance, il tessuto che si ricava è bianco e il colore finale è conferito da un processo di tintura tutto naturale.
[Fonte: rivistanatura.com]