Economia circolare per ridurre spreco di 88 milioni di tonnellate e costi per 143 miliardi.
20 Marzo 2018
Circa 88 milioni di tonnellate di cibo all’anno in Europa vengono sprecate e diventano rifiuto, con un costo associato stimato in 143 miliardi di euro e, sempre in Europa, sono generati tra i 118 e i 138 milioni di tonnellate di rifiuti organici ogni anno, di cui oggi soltanto circa il 25 per cento viene riciclato in compost di alta qualità. Per la maggior parte, i rifiuti organici sono smaltiti in discarica generando emissioni incontrollate di grandi quantità di gas a effetto serra. Per mettere a punto strategie in grado di ridurre la quantità di cibo che diventa rifiuto, facilitando anche la donazione di prodotti alimentari ancora commestibili ma non più vendibili per ragioni legislative o logistiche, e per capire come ricavare ‘valore’ dai rifiuti, l’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna e Geofor SpA hanno organizzato a Pisa (sede centrale del Sant’Anna) la quarta conferenza internazionale sui rifiuti solidi urbani. Esperti di rilievo internazionale dalle diverse provenienze – istituzioni, mondo della ricerca e delle imprese, Organizzazioni Non Governative – hanno discusso su come contribuire al riciclo dei rifiuti organici e contribuire alla riduzione di quelli alimentari, realizzando un nuovo modello di “economia circolare”.
La conferenza internazionale è partita dalla ricostruzione della cornice di riferimento (sessione I); analizzato lo stato dell’arte della prevenzione (sessione II) e del design dei prodotti per la chiusura dei cicli (sessione III), discusso di recupero di materia e di valorizzazione energetica dei rifiuti organici (sessione IV). In parallelo alle sessioni generali, c’è stata la presentazione di contributi di rilievo strettamente accademico. A conclusione una tavola rotonda per discutere il tema del superamento delle barriere all’economia circolare.
In Europa sono generati tra i 118 e i 138 milioni di tonnellate di rifiuti organici ogni anno, di cui oggi soltanto circa il 25 per cento viene effettivamente riciclato in compost di alta qualità. Per la gran parte, i rifiuti organici sono smaltiti in discarica generando l’emissione incontrollata di grandi quantità di gas a effetto serra. Circa il 50 per cento dei rifiuti solidi urbani è rappresentato dalla frazione organica e risulta quindi evidente come questa debba giocare un ruolo chiave in termini di riciclaggio e di economia circolare. I rifiuti organici comprendono quelli biodegradabili di giardini e parchi, quelli alimentari e di cucina prodotti da famiglie, ristoranti, servizi di ristorazione e punti vendita al dettaglio, oltre che i rifiuti equiparabili, provenienti dagli impianti dell’industria alimentare, e altri rifiuti con analoghe proprietà di biodegradabilità e che per natura, composizione e quantità sono equiparabili ai rifiuti organici.
[fonte: agenzia Dire]