Gestione dei rifiuti, oltre la demagogia: un focus sulla Toscana del sud

16 Febbraio 2016

Che cosa si intende, concretamente, per gestione dei rifiuti? Con quali fini e tramite quali mezzi opera? Al di là di ogni demagogia, Eros Organni, amministratore delegato di Sei Toscana (nella foto), ha illustrato – durante il Consiglio comunale aperto svoltosi recentemente a Grosseto – i confini di un settore dove semplificazioni e mistificazioni sono purtroppo all’ordine del giorno. «Ciò che si intende per gestione dei rifiuti, è un sistema complesso che non si limita solo alla pulizia delle strade e allo svuotamento dei cassonetti – ha spiegato Organni – Gestire i rifiuti significa mirare al raggiungimento di obiettivi di raccolta differenziata e soprattutto di riciclo dei materiali da reimmettere nei cicli produttivi, puntando ad un sistema impiantistico che consideri lo smaltimento in discarica come ultimo anello della catena. La gestione dei rifiuti deve per questo essere pensata con una dimensione industriale, con un soggetto in grado di perseguire efficienza e avere una visione di ogni fase nella sua complessità. A volte si tende a ragionare solo sulle quantità dei rifiuti da raccogliere, perdendo di vista il vero fine della raccolta differenziata: il riciclo».

Concretamente, per operare in modo funzionale a una corretta gestione del ciclo integrato dei rifiuti, Sei Toscana «si è dotata di un piano di riorganizzazione dei servizi che, in linea con il piano regionale, punta al 70% di raccolta differenziata e al 50% almeno di riciclo effettivo. Ci proponiamo di raggiungere questi obiettivi attraverso lo sviluppo della raccolta domiciliare e di prossimità, l’incremento dei centri di raccolta, l’introduzione della raccolta separata del vetro e l’intercettazione di quantità maggiori della frazione organica. Per raggiungere questi obiettivi e riuscire progressivamente ad inviare meno rifiuti in discarica – ha spiegato Organni – è indispensabile poter contare su un sistema impiantistico articolato e complesso, in grado di dare un destino ai rifiuti raccolti. Un esempio: senza l’impianto di compostaggio di Strillaie non sapremmo dove portare la frazione organica raccolta separatamente dagli altri rifiuti nella provincia di Grosseto. Senza la piattaforma Ecolat che svolge una funzione di preparazione al riciclo, gli imballaggi in plastica, alluminio e vetro dovrebbero viaggiare molto prima di essere».

Organni si è dunque soffermato sul sistema impiantistico a servizio del territorio: «Il tema degli impianti riguarda la programmazione e, come si sa, questa è in capo all’Ato che è l’ente rappresentativo dei comuni delle province di Arezzo, Siena e Grosseto, insieme alla Valdicornia. Il sistema impiantistico deve essere misurato ed equilibrato sulla dimensione dei flussi ed è certamente auspicabile una razionalizzazione di ciò che già esiste».

E per quanto riguarda le tariffe pagate dai cittadini? Soprattutto, «occorre evitare la demagogia – ha spiegato Organni – chiarendo ancora una volta che non è il gestore a stabilirle. Oggi sono determinate da Ato, ma presto saranno regolate da un’autorità nazionale, come già avviene per il settore idrico ed energetico. Ciò che è certo è che, a differenza di quanto accadeva in passato, oggi la legge prevede la copertura del 100% dei costi». Tra questi, rientrano tra gli altri quelli necessari per aumentare la raccolta differenziata (finalizzata al riciclo) ai livelli previsti dalla normativa, obiettivi virtuosi che prevedono ingenti investimenti – investimenti che, come tutti e come ovunque, hanno un costo che dev’essere sostenuto.

«Il gestore – ha chiosato Organni – può lavorare per contenere al massimo i costi, efficientando i servizi. Si consideri che nei primi due anni di gestione abbiamo avuto un risparmio di 4,5 milioni di euro solo rendendo più efficiente il sistema degli acquisti e delle forniture. Lavoriamo ogni giorno assieme ad Ato e alle amministrazioni per cercare di rendere sempre più efficiente il servizio, contenendo al massimo i costi e tutelando al massimo il prezioso territorio della Toscana del sud».

[fonte: greenreport.it]