Impresa, innovazione e territorio: la Mission del distretto di economia circolare. 24 milioni di investimenti per nuovi impianti e l’ampliamento della discarica.
Presentato oggi a Terranuova Bracciolini (AR) un nuovo ed ambizioso progetto industriale nel segno dello sviluppo e della sostenibilità ambientale. Quattro aziende del territorio, con un fatturato complessivo che supera i 30 milioni di euro, condividono gli obiettivi comuni di crescita dando vita a Valdarno Ambiente, un vero e proprio Distretto industriale di economia circolare.
CSAI Spa, azienda attiva nello smaltimento e recupero energia dai rifiuti, CRCM Srl che gestisce la piattaforma di selezione e valorizzazione della carta e cartone da raccolta differenziata, TB Spa che opera nel trattamento e stabilizzazione dei rifiuti urbani e l’Agricola Riofi proprietaria di oltre 200 ettari di terreni intorno al polo impiantistico di Podere Rota, saranno unite da una Mission comune: sviluppare Impresa e Innovazione a servizio del Territorio.
Gli obiettivi delle 4 direttive europee sull’economia circolare, indicate dall’Unione Europea e recepite dal nostro ordinamento, impongono una nuova visione strategica di medio e lungo termine. E’ necessario un approccio industriale integrato in grado di valorizzare e innovare tutti gli aspetti del ciclo produttivo per creare valore nel rispetto della sostenibilità ambientale.
Prevenzione, riutilizzo, recupero di materia, recupero di energia e smaltimento sono i punti chiave della gerarchia europea dei rifiuti. Prenderne atto consapevolmente e attuarli consentirà di raggiungere il vero obiettivo comune di un’economia realmente circolare. Valdarno Ambiente prevede quindi un investimento di 24 milioni di euro nei prossimi 5 anni destinati allo sviluppo impiantistico a servizio del ciclo integrato dei rifiuti in Valdarno ed alla sostenibilità del territorio.
Per quanto riguarda i livelli occupazionali il Distretto, che oggi occupa 60 addetti, prevede un incremento di almeno il 30% dei posti di lavoro complessivi ripartiti tra le quattro aziende, con ricadute positive anche sull’indotto, se si considera che già oggi oltre il 50% dei suoi fornitori di beni e servizi proviene dal Valdarno.
Il Distretto non solo metterà a servizio del territorio impianti capaci di fornire concrete risposte alla corretta gestione dei rifiuti, nel pieno rispetto delle direttive europee, ma contribuirà anche a ridurre sensibilmente gli impatti ambientali delle emissioni climalteranti, sia quelle connesse ai processi produttivi veri e propri sia quelle indirette legate all’efficienza energetica, alla mobilità sostenibile e all’innovazione dei processi.
In questa direzione opera non solo il potenziamento del recupero energetico del biogas di discarica, per la generazione di elettricità da fonte rinnovabile ma anche la produzione e distribuzione di biometano per autotrazione con cui rifornire, ad esempio, la flotta dei mezzi di raccolta di Sei Toscana, con tutti i relativi vantaggi sulle emissioni inquinanti.
A vantaggio dell’ambiente e del territorio anche gli interventi di compensazione come la cattura e lo stoccaggio della CO2 grazie ad un poderoso rimboschimento di 80 ettari a ridosso del polo ambientale di Podere Rota.
La creazione di un centro di competenza sull’innovazione digitale dei processi produttivi (Green Digital) e le attività di formazione ed educazione ambientale verso le nuove generazioni saranno la leva per incidere sul primo tassello della gerarchia sui rifiuti: la prevenzione.
Sul fronte del recupero di materia da segnalare, oltre che il potenziamento della piattaforma per la carta e cartone, la realizzazione di un impianto di selezione e valorizzazione del Multimateriale da raccolta differenziata, da realizzare presso il polo di Podere Rota. Chiude il cerchio, pur se di volumetrie contenute (+15%), il progetto di ampliamento della discarica, necessario poiché l’esaurimento dei volumi disponibili è ormai imminente e senza altri impianti disponibili sul territorio e senza la garanzia di altri sbocchi all’interno dell’ATO Toscana Sud si rischia di far precipitare il Valdarno in una vera e propria emergenza rifiuti.
Con la crescita della Raccolta differenziata, la realizzazione degli impianti di recupero e valorizzazione del Distretto e l’ampliamento del termovalorizzatore di Arezzo, la discarica, comunque necessaria alla chiusura razionale ed economica del ciclo dei rifiuti, sarà destinata ad accogliere soltanto i residui di lavorazione, non altrimenti recuperabili, nella percentuale del 10% prescritta dalle normative europee.
L’ampliamento della discarica di servizio è necessario non solo a garantire la sostenibilità ambientale del nostro territorio ma avrà anche riflessi economici per la collettività, scongiurando inevitabili aumenti delle tariffe per i cittadini e le aziende, legati al conferimento dei rifiuti extra ambito territoriale.