Sprechi alimentari: la campagna europea Spreco zero
30 Marzo 2016
Agli inizi di febbraio, Last Minute Market ha annunciato l’avvio della 6 edizione della campagna europea di sensibilizzazione “Spreco zero. Un anno contro lo spreco”.
L’iniziativa, attiva dal 2010, quest’anno pone la sua attenzione alla conservazione del cibo come fattore primario di prevenzione dello spreco degli alimenti e riduzione della quantità di rifiuti prodotti in ambito domestico, che, secondo le indicazioni dell’UE, dovranno ridursi del 50% entro il 2025.
spreco alimentare_famiglieOgni famiglia, in Italia, getta in media 650 grammi di cibo ogni settimana, ma con il cibo si buttano via anche soldi: 6,7 euro ogni settimana, che corrispondono ad oltre 300 euro ogni anno.
Quest’anno, quindi, una particolare attenzione sarà dedicata al monitoraggio dei “Diari di famiglia”, dove ogni famiglia annoterà, per una settimana nel mese di aprile, la quantità e la tipologia degli alimenti gettati e la modalità di smaltimento, compreso
lo smaltimento attraverso gli scarichi domestici, latte, succhi di frutta o caffè avanzato che si gettano nel lavandino,
lo smaltimento come cibo per gli animali da compagnia.
Il monitoraggio scientifico dello spreco alimentare delle famiglie attraverso i diari (Wastebusters) coinvolgerà 100 famiglie, che si sono candidate attraverso www.lastminutemarket.it e www.unannocontrolospreco.org, e sarà validato scientificamente dall’Università di Bologna – Distal. I dati che emergeranno da quest’indagine saranno resi noti il 5 giugno in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente.
Lo scorso anno sono già stati realizzati test pilota, dai diari emergono i numeri reali dello spreco di cibo a livello domestico: la quantità di alimenti gettati risulta di circa il 50% superiore a quella percepita e dichiarata nei sondaggi. In realtà, gli italiani buttano, circa 13 miliardi di euro ogni anno.
Il cibo sprecato nelle nostre case non costituisce solo un rifiuto ma, come abbiamo più volte detto, rappresenta un costo economico per le famiglie ed un costo ambientale per la società.
Dalle recenti analisi sembra emergere un legame tra lo spreco domestico e la conservazione degli alimenti, per questo Waste Watcher insieme all’Istituto per gli imballaggi ha dedicato attenzione al packaging con un duplice obiettivo: favorire la conservazione degli alimenti e ridurre al minimo l’impatto ambientale.
Dall’inchiesta condotta da Waste Watcher 2016 emergono alcuni dati:
– l’85% dei consumatori è consapevole dell’importanza dell’imballaggio rispetto alla conservazione o deperibilità del prodotto,
– il 64% degli intervistati considera l’imballaggio indispensabile,
– il 56% è disposto “a pagare qualcosa di più per avere imballaggi che aumentino la probabilità di utilizzo del prodotto”, riducendone lo spreco,
– il 93% sceglie la confezione sulla base della sua funzionalità mentre il 90% sulla base della possibilità di riutilizzarlo,
– il 64% preferisce confezioni piccole, ritenute anti-spreco rispetto a quelle di grandi dimensioni,
– il 91% è attento alla data di scadenza nelle etichette.
Quest’anno particolare attenzione sarà dedicata agli sprechi alimentari nelle famiglie attraverso i diari dove saranno annotati i cibi gettati, la loro quantità ma anche le modalità di smaltimento
Sempre a proposito di dati, il nuovo sondaggio di Waste Watcher – Knowledge for Expo, l’Osservatorio dedicato ai temi dell’alimentazione, dell’agricoltura, dell’ambiente e della sostenibilità, ha focalizzato l’attenzione su tecnologia e spreco alimentare, che, nel nostro piccolo, avevamo affrontato in una nostra ARPATnews.
Grandi aspettative si nutrono verso il frigorifero intelligente in grado di avvisare sulle date di scadenza dei cibi, anche se un italiano su 5 dichiara di essere impreparato o impaurito difronte alle tecnologie intelligenti. 4 italiani su 5, invece, si dichiarano incuriositi o soddisfatti delle tecnologie che possono favorire la riduzione e prevenzione dello spreco alimentare.